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Il Karate agonistico: tra scontro e bellezza

Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma il karate non è assolutamente solo botte e urli poderosi, ma anzi è molto di più.

Innanzitutto specifichiamo che il Karate, in quanto arte marziale fa della disciplina e del controllo del proprio corpo le sue fondamenta, e già questo dovrebbe rendere chiaro che ogni scontro tra karateki non è una rissa da bar, ma una performance psico-fisica di altissimo livello.

Inoltre non possiamo fare a meno di dire che il Karate a livello agonistico non si esprime esclusivamente attraverso lo scontro fisico, ma anzi presenta ben due specialità.

Ci riferiamo al Kumite e al Kata!

Partiamo dal Kumite.

Questa disciplina, o per meglio dire ramo, del Karate è quello universalmente conosciuto, e che vede scontrarsi sul campo di gara (tatami) i due sfidanti, a cui per l’occasione è stato assegnato dal giudice o il colore rosso o il colore blu, colori che ritroveremo non solo sulle cinture che cingono il kimono, ma anche sulle protezioni dei due karateki. Dopo aver stabilito il colore, aver salutato i sensei, i giudici e il pubblico tutto, inizia lo scontro, che si snoda attraverso l’assegnazione di punti accumulabili toccando appena determinate zone del corpo dell’avversario, il tutto in appena tre minuti di tempo. Per quanto possa sembrare uno svolgimento molto semplice e lineare, è in realtà molto complesso dato che la disciplina ha codificato durante i secoli una serie di regole molto complesse ed articolate. Tuttavia questa forte impalcatura non smorza assolutamente il furore agonistico e la spettacolarità degli incontri, che però si concludono sempre con un rispettoso saluto e soprattutto un abbraccio sincero tra i due sfidanti.

La seconda specialità del Karate è il Kata.

Il Kata è considerato da molti la vera essenza dell’arte marziale, e consiste in uno scontro immaginario con una serie di sfidanti che assume una funzione estetica e dimostrativa. In poche parole gli specialisti del Kata scelgono una propria “coreografia” da eseguire con il massimo della concentrazione e dello sforzo fisico, e in questo caso i giudici verificano la correttezza la forma e soprattutto l’esecuzione di queste codificate sequenze di attacchi e parate. Raccontata in questo modo può sembrare quasi una disciplina di nicchia e soporifera, ma vi assicuriamo che assistere a un’esibizione di Kata equivale ad ammirare una danza di estrema violenza, scandita da passi leggeri e colpi poderosi, impreziositi da sporadici urli (chiai) capaci di esprimere al meglio tutta la forza dell’atleta.

Purtroppo nessuna di queste due specialità è disciplina olimpica, ma questo non sembra minimamente frenare tutti quei karateki che abbiamo avuto il piacere di intervistare, che anzi considerano il Karate come un vero e proprio stile di vita, fatto di amore, passione, coesione e rispetto, tutte componenti fondamentali alla costruzione di un buon essere umano!

Angelo Armando Ascione

Il karate campano ha un nuovo partner!

Durante l’ultimo weekend Napoli e i suoi atleti hanno potuto assistere alla nascita di una nuova sinergia nel mondo del karate. 

Infatti dal 11 al 12 febbraio 2023, il palazzetto dello sport di Cercola “Caravita” è stato teatro di un weekend di sport e competizione, che ha sancito l’entrata anche del karate nella grande famiglia dello CSEN Campania, disciplina che si va ad aggiungere alle già numerose attività patrocinate da questo ente di promozione sportiva.

Nello specifico la manifestazione si è snodata in due diverse giornate, dedicate entrambe a una precisa specialità del mondo del karate, ovvero il Kumite e il Kata. (per conoscere cosa siano questi due rami del karate ti rimandiamo a un apposito articolo che puoi trovare sul nostro sito).

Per la speciale occasione, le tantissime scuole di karate, circa sessanta, provenienti dai luoghi più disparati come Campania, Lazio, Puglia e Abruzzo, sono state accolte da diverse figure di spicco come il Referente Regionale del Comitato CSEN Campania Emiliano Ambrosino e la consigliera nazionale CONI Delia Piralli.

Come auspicabile la manifestazione è stata una vera e propria festa per tutti gli atleti che vi hanno preso parte , sapientemente coordinati dagli organizzatori dell’evento Emiliano Ambrosino e il Maestro Nicola Capasso, vera e propria istituzione nel mondo del karate campano e che per l’occasione è stato anche insignito del titolo di Referente Regionale di Settore Karate.

Un altro aspetto che ha impreziosito ancora di più la manifestazione è stata la presenza di ben quattro atleti paralimpici che si sono misurati in un’esibizione di Kata. Difatti, con la partecipazione di Domenico Marfè, Vincenzo De Simone, Giorgio Matteo Puglia e Edoardo Turo, abbiamo potuto assistere a un’ennesima testimonianza di come lo sport sia passione, amore, ma soprattutto un qualcosa che offre possibilità che per alcuni esseri umani sembrano quanto mai proibitive. Insomma la presenza di questi meravigliosi karateki ci ha regalato un’altra fondamentale pagina di sport e integrazione, aspetto fondante sia dell’ente ospitante, sia della disciplina stessa.

Chiaramente l’avventura nel mondo di questa affascinante arte marziale non finisce qui, visto che nel lungo percorso che porta alla propria grandezza i karateki del futuro avranno un nuovo partner a proteggerli e a dargli l’occasione di brillare.

Benvenuto nella famiglia dello CSEN, e solo per ora “Arigatoo gozaimashita”!

Angelo Armando Ascione